Le aziende italiane detengono un patrimonio unico a livello planetario di knowhow, brevetti, beni immateriali, opere dell’ingegno, formule et similia che le distinguono in modo cristallino dalle concorrenti, basta riflettere un attimo, dall’industria al cibo, dai servizi al commercio, dalla medicina alla ricerca. Questo patrimonio può essere valorizzato ed essere elemento di fortissime agevolazioni fiscali.
Moltissime aziende:
Non conoscono il valore anelito dei propri beni immateriali;
Non hanno la cultura di identificazione dei beni intangibili.
Tutte le aziende che chiudono in utile il proprio bilancio, oggi:
Sono interessate a perseguire un abbattimento lecito delle imposte (tax saving) e drenare liquidità da reinvestire e migliorare la competitività;
Possono ricevere il nostro esito di fattibilità gratuito per determinare le agevolazioni fiscali per il patent box!!!
Nell’ambito della disciplina del Patent Box, per poter determinare il tax benefit, occorre tenere conto del contributo economico che il bene immateriale apporta al reddito d’impresa, più che considerare il valore in sé di tale bene.
Tale contributo economico è quello che definiamo reddito agevolabile: per il suo calcolo si fa riferimento agli standard internazionali che sono stati individuati dall’OCSE, dove sono inoltre indicate le linee guida riguardanti i prezzi di trasferimento.
Per riuscire a determinare il reddito agevolabile, è necessario innanzitutto distinguere i diversi casi in cui il bene immateriale viene utilizzato in modo diretto, senza essere concesso a terzi, dai casi in cui invece si verifica un uso indiretto, quando cioè viene concesso in licenza a uso terzi.
Si tratta, in ogni caso, di una misura che viene calcolata facendo la differenza tra i ricavi e i costi del bene immateriale. Occorre tenere conto del fatto che la stima si complica laddove ci sia un uso diretto del bene immateriale, mentre è un calcolo più lineare e semplice in presenza di un utilizzo indiretto.
I punti essenziali da tenere in considerazione sono che:
i ricavi possono essere sia effettivi (quando cioè corrispondono a canoni misurabili che derivano dalla concessione in uso a terzi) che stimati (ossia quando derivano dall’uso diretto del bene immateriale);
i costi sono sempre effettivi perché fiscalmente rilevanti e perché risultano essere di competenza del periodo d’imposta. Non sono mai né stimati né figurativi.